Aicon riparte da 4 mln di Usd
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Riparte dopo 10 anni di fermo l’azienda del messinese.
Parla l’AD “creiamo prodotti su misura, siamo una nicchia. Prima i clienti e poi la costruzione delle barche”.
Primo prodotto destinato ad un armatore di New York
Un investimento iniziale di 4 milioni di dollari che in 3 anni dovrebbe arrivare a 10, oltre 50 assunzioni e un indotto di più di 25 lavoratori. Sono i numeri della nuova Aicon Yachts, ripartita dopo 10 anni di fermo.
Archiviata la vecchia gestione, con i suoi strascichi giudiziari, gli arresti e la bancarotta, il nuovo management parla inglese, lavora guardando solo al futuro e utilizza esclusivamente materie prime siciliane. “Il passato non ci interessa”, afferma Marc Udo Broich, imprenditore statunitense di origine tedesca e amministratore delegato dell’azienda.
entrepreneur and CEO of the company.
“La nostra Aicon ha come obiettivo quello creare imbarcazioni su misura, personalizzate. È un investimento serio, fatto da me e dal mio socio John Venners e, specialmente, da altri investitori alto livello anche di New York”
L’azienda è stata rilevata nel 2018 e per quanto riguarda l’incremento dei posti di lavoro, Broich avverte: “Non supereremo mai i 300. Per parlare di noi faccio sempre l’esempio delle auto. Il nostro è prodotto di nicchia. Noi non siamo la FIAT, ma la Pagani, la Bugatti. Insomma, un’azienda nella quale il cliente viene con noi e vive davvero il mare”.
Alla base della nuova Aicon c’è quella che l’amministratore delegato definisce la filosofia americana del business: puntare solo a prodotti di alta qualità e parlare di numeri reali delle imbarcazioni vendute. “Non pensiamo di costruire 20 barche e poi trovare i clienti”, chiosa Broich, “prima troviamo il cliente e poi costruiamo la barca. È un’altra filosofia, più conservativa che speculativa. Abbiamo investito nell’Aicon solo capitali privati, non abbiamo utilizzato alcun finanziamento pubblico. Sono soldi usciti dalle nostre tasche e da quelle dei nostri investitori. Non è che non voglio chiedere aiuto o che non vogliamo avere a che fare con le banche italiane, sia chiaro, ma in questo momento siamo partiti con fondi al 100% nostri”.
Da un’idea iniziale di produrre barche da diporto a Viareggio o nelle Marche, i vertici dell’Aicon hanno scelto di puntare sulla Sicilia e sul brand dell’Aicon.
“Un anno fa ho deciso di rimanere qui. Durante una conferenza stampa di un anno e mezzo fa ho preso un impegno nei confronti di questa comunità qui in Sicilia e siamo orgogliosi di annunciare che l'impegno è stato mantenuto. Non mi avete sentito parlare nell’ultimo anno, nonostante le notizie negative, gli sporchi trucchi e le varie voci, perché capisco che la nuova realtà Aicon è difficile da digerire. Il 2021 è stato per noi un anno intenso. Abbiamo riaperto un’attività manifatturiera di cui tutta la Sicilia può essere di nuovo orgogliosa.
E se da un lato Aicon ha vissuto dei momenti difficili per la precedente gestione, posso assicurare che il marchio è conosciuto in tutto il mondo per il lusso, soprattutto negli Stati Uniti.
Il nostro obiettivo è adesso collocarlo veramente tra i più alti livelli di marchi di lusso. Del resto, Aicon rappresenta l’unico brand siciliano conosciuto in tutti e cinque i continenti, sul mercato più lussuoso di tutti, quello, appunto, degli yacht”.
Il primo esemplare della nuova gestione è in produzione ed è destinato a un armatore di New York. La barca sarà varata entro poco tempo e viaggerà verso gli USA per partecipare ai Saloni di Miami e Palm Beach. Un’altra imbarcazione 66 #12 è stata venduta a un armatore in Florida e in produzione vetroresina c’è anche la #14 per un proprietario canadese.
Top secret tutto il resto e la sola anticipazione che si riesce a strappare a Broich è che nel 2022 è previsto un nuovissimo modello, Aicon 76 “Vivere”, progettato anche da HydroTec e Sergio Cutolo.
-Elisabetta RaffaMF Sicily – Issue 200 pag. 105 of 09/10/2021
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